sabato 7 gennaio 2012

ACCA LARENTIA IL RICORDO

DAL PROFILO FACEBOOK DI
MANLIO CHIARELLO IL RICORDO
DELL'ECCIDIO DI ACCA LARENTIA

INDIVIDUI SI SONO INDIGNATI PERCHÉ CI DOVEVA ESSERE UN CORTEO PER RICORDARE L'ECCIDIO DI ACCA LARENTIA DEL 1978, GLI OMICIDI DI TRE GIOVANI CHE FRA TUTTI E TRE AVEVANO 57 ANNI MENO DI QUALCHE "IN-DEGNATO" CHE NON HA PERSO L'OCCASIONE PER FAR PRENDERE BIECAMENTE ARIA ALLA BOCCA. IO MI INDIGNO, COME TANTI ALTRI, PER TRE GIOVANI VITE SPENTE, PER TRE FAMIGLIE ROVINATE, PER IL SUICIDIO DI UN PADRE CHE NON RESSE AL DOLORE INGOIANDO DELL'ACIDO MURIATICO CON IL QUALE MI PIACEREBBE PULIRE QUALCHE BOCCA, INDIGNATO PERCHÉ, COME IN TANTI ALTRI CASI, NESSUNO HA PAGATO PER L'EFFIMERO GESTO PUR CONOSCENDO NOMI E COGNOMI DEI COLPEVOLI. TRENTAQUATTRO ANNI DI IMPUNITA' E DI TANTI SILENZI, DI VOLER ZITTIRE A TUTTI I COSTI IL RICORDO DI TRE GIOVANI DEL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO CHE CERCAVANO CON LA LORO MILITANZA DI POTER CAMBIARE IL MONDO, QUEL MONDO FALSO ED IPOCRITA DI OGGI CHE CELEBRA FALSI EROI SENZA AVERE OPPOSITORI. STEFANO,FRANCESCO, FRANCO FINCHÉ AVRÒ VITA E FIATO IO GRIDERÒ I VOSTRI NOMI COME QUELLI DI TANTI ALTRI NOSTRI MARTIRI, ANCHE SE DISTANTE OGGI IL MIO SPIRITO E' LI' PER RICORDARE E NON DIMENTICARE. SARÒ SEMPRE INDIGNATO MA MAI INDEGNO COME TANTI, IO NON DIMENTICO. NOBIS                       

IL PENSIERO DEL SEGRETARIO
FRANCESCO STORACE

In questa Italia senza cuore capita persino di sentir polemizzare su chi non c’e’ piu’. E davvero pochi possono comprendere la portata morale di un dolore che si rinnova per una comunita’ intera il 7 gennaio di ogni anno, quando tutti noi pensiamo, chi con la presenza, chi con la mente e il cuore, a Franco Bigozetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni, trucidati barbaramente trentaquattro anni fa nell’eccidio romano di via Acca Larenzia.
Io non riesco proprio a dimenticare quella giornata. Vissi qualcosa di simile poco piu’ di un anno dopo, nello stesso luogo, mentre affiggevo manifesti sopra la sezione, e per fortuna oggi lo posso raccontare. I Caduti del ’78 hanno lasciato invece tutti noi nel rimpianto.
Quei momenti ci appartengono e c’e’ un diritto a ritrovarsi a commemorare i propri ragazzi assassinati. Ma un antifascismo molto stupido punta ad impedirlo, quasi che la memoria possa essere sottratta. Spero che quanti si ritroveranno oggi ad Acca Larenzia – io non potro’ perche’ impegnato col partito fra Torino e Genova – non accettino provocazioni che altri vorrebbero inscenare.
Franco, Francesco e Stefano, e un anno dopo Alberto Giaquinto – quanto e’ lungo il martirologio dei militanti del Msi… – meritano rispetto. Il rispetto che si deve a chi ha sacrificato la vita a un’idea, sapendo quanto era odiata la nostra generazione da avversari politici che ci individuavano come nemici. Lo si sapeva, in quei vent’anni, che ogni giorno poteva essere l’ultimo. Eppure non si mollava.
E oggi, tanti giovani nati anni dopo quella orrenda strage, commemorano quei Caduti senza averli mai conosciuti. E’ la straordinaria forza del mito, è il valore unificante del sacrificio che ci fa amare quanti hanno dato tutto di sé per le idee che professiamo.
Ho scritto qualche tempo fa ed e’ ancora attuale: “Erano magnifici i nostri giovani; sapevano di combattere una delle battaglie più difficili, quella nelle file del Msi, e non inseguivano certo posti nei consigli comunali o in Parlamento. Era molto più importante mettere bandierine tricolori con i manifesti che si affiggevano ogni notte nei punti più disparati di Roma”.
Anche nel loro nome, continuiamo a combattere la nostra battaglia politica. Non abbiamo visto nostri coetanei cadere sul selciato invano; c’e’ una destra profonda che vive e lotta. Hanno tentato di sterminarla con le pallottole, non ci sono riusciti. E per questo non deve riuscirci nemmeno il Palazzo. 
IL PRESENTE DELLA PIAZZA
NONOSTANTE ALCUNE PRESENZE 
 DI UNA SINISTRA BECERA, 
CON SLOGAN CHE CHIAMARLI 
OFFENSIVI E' RIDUTTIVO 
DANDO PER L'ENNESIMA VOLTA
 PROVA DI NON RISPETTARE 
NEANCHE I MORTI.
DA TUTTA ITALIA
TESTIMONIANZE DEL RICORDO
TRIESTE
ROMA
PALERMO
ONORE AI NOSTRI 
MILITANTI UCCISI,
A LORO COME
 A TUTTI QUELLI CHE
NEL M.S.I. HANNO 
TROVATO LA MORTE
PER DIFENDERE 
VALORI ED IDEALI
AI PIÙ SCONOSCIUTI
 O DIMENTICATI.
NOBIS  

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