mercoledì 28 luglio 2010

per la montagna...chissà che zaia non legga!

Occorre tener presente che i piccoli Comuni rappresentano una realtà strategica per il presidio del territorio e la tenuta culturale ed identitaria del Paese e l’imposizione di obiettivi numerici a scala regionale, rischia di creare situazioni di svantaggio rispetto alla piena garanzia del diritto all’istruzione per i cittadini delle aree piu’ marginali , tra le quali molti piccoli Comuni, non solo di montagna ma anche di tante realtà collinari. Non dimentichiamo la specificità del nostro territorio e la particolare sofferenza di tante aree che i minacciati tagli alle sedi scolastiche contribuiranno ad accentuare, perché la necessità di garantire ai propri figli la possibilità dell’istruzione, senza doverli sottoporre fin da piccolissimi ai sacrifici del pendolarismo, spinge le famiglie ad emigrare laddove il servizio è garantito. Le scuole dei piccoli Comuni, infatti, non solo rappresentano un servizio essenziale che contribuisce alla permanenza abitativa di famiglie e giovani generazioni, ma sono anche un importante, ed a volte l’unico, presidio educativo e culturale , svolgono un’opera insostituibile di cura del territorio, sono portatrici di cultura, saperi e tradizioni. Tutto ciò premesso la Destra che rappresento, ritiene che da parte di tutti gli attori interessati, Regioni, Comuni, e la Provincia debbano mettere in campo tutte le risorse di idee e di progetti per rilanciare la funzione dei piccoli comuni, come sedi di iniziative culturali, ma anche come luoghi in cui, sotto tanti aspetti, la qualità della vita puo’ essere migliore di quella dei grandi centri urbani. In questo progetto le Regioni hanno un grande potere , ma anche una grande opportunità: non debbono limitarsi a rivendicare le loro competenze, ma debbono, e possono agire concretamente. Le regioni infatti sono erogatrici dei fondi per l’edilizia residenziale pubblica attraverso le ATC e per l’edilizia residenziale agevolata e convenzionata. Ebbene sarebbe sufficiente che le Regioni, destinassero una parte cospicua di tali fondi alla realizzazione di unità alloggiative da assegnare a giovani coppie, a coppie che hanno i figli in età scolare, nei piccoli comuni e chiedessero alle Fondazioni Bancarie di indirizzare su tale obiettivo i loro finanziamenti ( mutuo sociale). I Sindaci di tali Comuni dovrebbero impegnarsi a trovare le risorse per reperire e mettere a disposizione i terreni necessari a basso costo, non solo, ma anche per assicurare a giovani coppie che volessero fissare la loro residenza nel comune una serie di agevolazioni ( anche minime, ma significative, in termini di messaggio promozionale della volontà di accogliere nuovi nuclei familiari). Nell’assegnazione degli alloggi costruiti nei piccoli Comuni individuati nel piano regionale, si assegnerebbe un punteggio maggiore alle coppie giovani e un punteggio ancor piu’ elevato a quelle con figli, anche in relazione all’età di questi ultimi. Altro problema gravissimo i paesi di montagna dove ormai non vi è piu’ vita. In realtà come quelle dei piccolo paesi si montagna è necessario trovare una soluzione che nel pieno rispetto di bellezze uniche al mondo porti la vita e non la morte . Si potrebbe incentivare la ristrutturazione delle vecchie case ( nel RIGOROSO RISPETTO) di quelle che erano , a cominciare dal lasciare il “solei” come testimoniaza identitaria ( oltre chiaramente a fornire la casa di ulteriori servizi igienici) ,rivalutare “el stangort” ( il vecchio frigorifero…) con finanziamenti agevolati per chi promuove il turismo con possibilità di dormire e prima colazione fatta con prodotti tipici del territorio. Basta con il turismo “mordi e fuggi” bisogna dare la possibilità con cifre contenute di godere la montagna dall’alba alla notte profonda. Svegliarsi e poter guardare il Civetta con i suoi colori, sentire il profumo dei prati , del fieno, sentire il rumore dolcissimo delle “campane” sul collo delle mucche che vanno al pascolo. Ripristinare le cooperative alimentari, magari dando in comodato d’uso le strutture comprensive dell’abitazione, incentivare lo sport della roccia su pareti naturali e non su squallide pareti in carton-gesso! …..inventarsi un percorso naturale tra i boschi alla ricerca di gnomi e folletti, riscoprendo l’ambiente naturale. Incentivare l’apertura di nuove malghe che a prezzi modici riportino sulle nostre tavole i prodotti dimenticati, incentivare quelle famiglie che vogliono aprire trattorie dove gustare i cibi di una volta, la cosiddetta cucina “povera”….quanti dei nostri giovani non sanno cosa è un piatto di “suffa” o di “patugoi”!!!! Non ci vuole molto, la globalizzazione per fortuna è fallita, le nostre aziende, quelle stesse aziende che hanno tolto le braccia alla montagna ora chiudono e ci ritroveremo con cinquantenni fuori del mondo del lavoro e quindi è necessario trovare delle alternative che possano consentire un ritorno alle origini con gli strumenti che la modernizzazione ci offre. Incentivare chi nel tornare a vivere in piccoli paesi mette a disposizione la propria casa con una stanza adibita a “piccoli musei casalinghi” dove trovare il cappello con le cordele, dove trovare gli zoccoli da stalla, la gerla, e tutti gli utensili che per anni hanno dato vita alla montagna. Un ritornare a vivere della montagna…..prima che la montagna punisca chi l’ha tradita. Lo stesso ruolo delle comunità montane che dovrebbero essere sviluppate in due modi: dal punto di vista politico dovrebbero diventare delle agenzie per lo sviluppo del territorio, e dal punto di vista amministrativo dovrebbero occuparsi dei servizi associati per i piccoli comuni che singolarmente non riescono….trasporti pubblici e scolastici…vigili…socio-assistenziale….sportello unico per le imprese….manutenzione del verde pubblico e taglio-erba..strade rurali. Fondamentale anche che la provincia prenda in considerazione il dare il lavoro di ristrutturazione per un buon 80% alle micro imprese locali, sarebbe ossigeno per i nostri artigiani in un momento di grande crisi. Questa la nostra proposta, molto semplice e puo’ essere accolta da tutte le province e regioni, basta avere la voglia di conciliare la nazione con il lavoro, il lavoro con la natura. La nostra è una sfida ad un mondo che abbia la volontà di guardare al futuro con lo stesso sforzo ideale con cui deve guardare al passato….UN POPOLO, UNA COMUNITA’ SENZA STORIA E’ DESTINATO A FINIRE!!!!!!

venerdì 23 luglio 2010

orgoglio nazionale, nostalgia dell'avvenire

Sarà puerile ma tutte le volte che vedo sventolare il tricolore la mia mente ed il mio cuore si riempiono di orgoglio, questa nostra terra, questi italiani, strani, creativi, laboriosi, a volte scanzonati, furbetti ma con un cuore tanto grande, mi portano alla mente tutti quelli che per questa Italia sono morti,hanno sofferto, hanno pagato a caro prezzo l'amore per un IDEA. Credo sia arrivato il momento di tornare in piazza, di lottare per tutta una comunità, per zittire chi si è inventato uno Stato....per chi non ha mai pagato con la vita o con il carcere l'amore per la sua terra! Ritroviamo l'orgoglio di essere italiani, smettiamola con questa farsa, della padania, possono essere bravi Ministri, bravi amministratori ma a loro manca quell'amore assoluto che ogni italiano dovrebbe avere per la propria Patria! non è possibile giustificare l'omicidio di 2 italiani con terroni uguale mafiosi. noi rispettiamo la vita umana perchè tanti di noi nel passato recente ed in quello lontano hanno dedicato la loro vita ad un ideale. non chiediamo abiure, non rientra nel nostro stile di vita, chiediamo però che gli eletti della lega nord prendano le distanze da radio padania e da tutti quelli che non riconoscono la patria ed il tricolore. questa manifestazione a belluno vuole essere un momento di orgoglio identitario e nazionale, la destra, fiamma futura, associazioni di volontariato e culturali si troveranno per far comprendere che noi ci siamo, che vogliamo essere i cani da guardia di una nazione che tutto il mondo puo' invidiarci, la nostra cultura, i nostri pittori, scultori, i nostri operai, gli intelletuali, le nostre bellezze naturali devono continuare ad essere baluardo di grandezza e futuro. NOSTALGIA DELL'AVVENIRE questo chiediamo per noi, per i nostri avi, per i nostri figli. Dal Nord, dal Sud, dal Centro e dalle Isole un solo grido: BOIA CHI MOLLA!!!!!!!!!

martedì 20 luglio 2010

per il senatore leghista vaccari il tricolore è istigazione alla violenza

Abbiamo ricevuto un'offesa alla sede del Partito. Può essere ritenuta un'istigazione alla violenza [Gianvittore Vaccari]". Benissimo, visto che la bandiera italiana è considerata dai leghisti istigazione alla violenza, si dimettano tutti, visto che vengono pagati coi soldi di tutti gli italiani. Sono sinceramente allibita, queste sono le dichiarazioni del Senatore Vaccari, ripeto Senatore, quindi un uomo che viene lautamente retribuito e che dovrebbe rappresentare in Senato gli Italiani. Io che non sono di certo “politicante” dell’ultima ora non mi sono trovata mai e dico mai a dovermi difendere dall’accusa che il tricolore possa essere considerato istigazione alla violenza! Non è piu’ tollerabile che gente simile sia irrispettosa nei confronti di tutti gli italiani che lavorano e contribuiscono a pagare i loro stipendi, non è piu’ tollerabile che si ritenga il tricolore “istigazione alla violenza”, non è piu’ tollerabile che ministri come Bossi, Calderoni offendano ( per poi smentire il giorno dopo) un popolo intero. La stessa frase di Bossi – ci sono 10mila padani pronti a difendere – è ISTIGAZIONE alla violenza, altro che aver messo il tricolore fuori della sede di belluno, stando bene attenta a non rovinare, imbrattare, rovinare nulla. Mi sento orgogliosa di quello che ho fatto e lo rifarei, mi sento in uguale misura offesa come militante ( che non percepisce stipendi) , come italiana, da una denuncia che darebbe , se fosse in vita, la possibilità al Lombroso di fare un trattato non di criminologia ma di “caratteristiche leghiste”. Concludo con l’annunciare prossimamente a Belluno una manifestazione sul tricolore che possa vedere in piazza tutte le forze politiche che si riconoscono nella nostra Patria indipendentemente dallo schieramento politico ed ideologico. Titti Monteleone La Destra