LA DIFFERENZA DI QUANDO ESISTONO
PROTESTE STERILI OPPOSTE
AD OBBIEZIONI PONDERATE.
IL DIVERSO VALORE E' SOSTANZIALE,
NEL PRIMO CASO SI FA DIETROLOGIA,
NEL SECONDO SI CONTROBATTE
CONOSCENDO L'ARGOMENTO.
"la Destra" QUANDO CRITICA LO FA
IN MANIERA CONOSCITIVA DEL PROBLEMA
PROPONENDO ANCHE ALTERNATIVE,
IL NOSTRO CONSIGLIERE COMUNALE
DI BELLUNO E CANDIDATO SINDACO
ALLE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE,
FRANCESCO LA GRUA,
NE E' UNA VALIDA DIMOSTRAZIONE.
UNA DISAMINA TECNICA FATTA DA CHI,
GRAZIE AL SUO LAVORO E STUDI PRATICATI,
PUÒ AFFRONTARE L'ARGOMENTO
CON COGNIZIONE DI CAUSA
NELLA LETTERA INVIATA
AI DIRETTORI DEI GIORNALI
SULLA QUESTIONE CANONE RAI.
Oggetto:
abbonamento RAI per le imprese.
Egr.
Direttore,
Le
trasmetto queste mie (lunghe) considerazioni sull'argomento di cui
all'oggetto.
In
questi giorni, la RAI informa che anche le imprese, se ed in quanto
dotate di strumenti idonei a ricevere il segnale televisivo
(computer, cellulari), sono tenute al pagamento del canone e che lo
stesso è deducibile ai fini delle imposte sui redditi.
Evidenzio
alcune criticità:
che
la RAI voglia fare da fiscalista non mi stupisce (il suoi canali
principali sono considerati generalisti), ma che ne abbia le
competenze ho i miei dubbi: secondo me, nella stragrande maggioranza
dei casi, il costo dell'abbonamento RAI non è deducibile in quanto
non inerente all'attività imprenditoriale. Traduco: se una società
mia cliente che fa restauri antichi mi dice che ha fatto un
abbonamento ad una rivista di caccia e pesca, io le dico che la
spesa non è deducibile in quanto, appunto, non pertinente alla
propria attività aziendale. Così, mi si creda, lo sosterrebbe
anche l'Agenzia delle Entrate. Quindi, la RAI, prima di affermare
che il costo è deducibile, sarebbe bene che faccesse alcune
verifiche insieme con un professionista abilitato a prestare
consulenza fiscale;
se
un dipendente della stessa società di cui sopra passasse la sua
giornata lavorativa a guardare la RAI al computer, io ritengo che il
datore di lavoro potrebbe benissimo richiamare il dipendente stesso
per mancanza di produttività; ciò conferma che non è detto che il
canone RAI sia da considerare un costo che l'impresa potrebbe
dedurre: è, in altre parole, un servizio di cui l'azienda non vuole
usufruirne e che, tanto meno, vuole pagare; o forse devo ritenere
che per l'attuale Governo è normale che un dipendente – esempio
di una banca – passi il tempo a guardare la RAI al computer mentre
è al lavoro?
se
non fosse vero quanto sopra (cioè che l'impresa debba pagare un
balzello per il solo fatto che lo stesso è, in linea teorica,
fruibile – pur non volendo tale servizio), informo la RAI che sul
web io ho un bel sito di libero accesso in cui ci sono delle
informazioni (non necessariamente esclusivamente fiscali) e,
pertanto, presto invierò la mia parcella per consulenze da me
prestate alla stessa RAI; è vero, forse la RAI mai guarderà il mio
sito, ma stia tranquilla: il costo è deducibile...
se,
infine, volessimo considerare l'abbonamento RAI una sorta di tassa
di possesso (come avviene, ad esempio, per gli automezzi, tassa da
pagare a prescindere dall'uso), si aprono due interrogativi:
c'è
proporzionalità fra l'abbonamento RAI richiesto ed il valore del PC
su cui dovrebbe essere pagato? Un PC oggi costa intorno ad €
500,00, l'abbonamento RAI costa oltre 200 euro all'anno: è come se
si dovesse pagare una tassa di € 4.000 ogni anno per avere il
possesso di una Panda... In più, è evidente che tale tassa di
possesso colpirebbe in maniera non proporzionale la ricchezza: la
piccola impresa con un PC dovrebbe pagare tanto quanto l'UNICREDIT!
ci
si augura che nessun ingegnere elettronico si inventi di far
ricevere il segnale RAI agli occhiali, pena dover pagare
l'abbonamento anche solo per il fatto di essere miopi... Ciò
potrebbe valere anche se trovassero il sistema per far ricevere il
segnale alle scarpe: girermo tutti scalzi?
Ho
la sensazione che questo Governo - con l'appoggio di PDL, PD, UDC –
intenda considerare i propri cittadini come dei sudditi: lo Stato è
in crisi, ma spero che questi professoroni usino di più la testa
nell'imporre le proprie gabelle. Così, certamente, non va.
Belluno,
21 febbraio 2012
Francesco
La Grua – candidato Sindaco per La Destra al Comune di Belluno.
RICORDIAMO CON L'OCCASIONE
CHE L'IMPEGNO "POLITICO" CONTINUA
ANCHE IN PIAZZA VENERDÌ 24 MATTINA A FELTRE
E SABATO MATTINA 25 A BELLUNO,
SEMPRE SABATO 25 COORDINAMENTO REGIONALE
CON IL SEGRETARIO FRANCESCO STORACE
E ROBERTO BUONASORTE A VERONA
PER DEFINIRE GLI ULTIMI DETTAGLI
DELLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE
A ROMA SABATO 3 MARZO,
DOVE MARCEREMO CONTRO
IL GOVERNO MONTI.
SEMPRE IN MOVIMENTO
....E MAI STRAC!!!